E' uscito recentemente il libro
Il codice McCartney, di Fabio Andriola e Alessandra Gigante. I due autori ritengono che le storie sulla morte possono essere una leggenda metropolitana, ma in effetti ci sono due McCartney perché l'originale si sarebbe fatto sostituire da un sosia. Secondo loro, tale tesi sarebbe avvalorata da esami sui tratti del volto e dall'esame della scrittura. Inoltre sottolineano che McCartney, dopo aver versato delle somme a una ragazza tedesca che diceva di aver avuto una figlia da lui, aveva in seguito accettato di fare un test di paternità che era risultato negativo. L'interpretazione degli autori è che a fare il test di paternità sia stato il sosia che, ovviamente, poteva tranquillamente sottoporsi al test, certo di risultare estraneo alla vicenda. Il fatto che, invece, McCartney avesse dato i soldi alla ragazza proverebbe che sapeva di essere il padre e, quindi, il McCartney prima e quello dopo sarebbero due persone diverse.
Sono prove stringenti? Sulla rivista "Mah", Fabio Caironi, esperto di leggende metropolitane del mondo della musica (autore di un
intervento alla nostra conferenza tenuta a Parè il 13 dicembre 2010), esprime i suoi dubbi: le analisi sui tratti del volto, condotte su fotografie, sono state ritenute non probanti da altri esperti, sulla grafia non ci sono certezze e, per quanto riguarda la presunta figlia, anche se non fosse stato convinto di essere il padre o addirittura anche se fosse stato certo del contrario McCartney avrebbe potuto preferire sborsare un po' di soldi e mettere a tacere tutto piuttosto che rischiare che le pretese, anche se fossero state non fondate, diventassero note.
* Fabio Andriola, Alessandra Gigante,
Il codice McCartney : la verità sulla morte di Paul, Milano : Rizzoli, 2011.
* Fabio Caironi,
Un sosia per McCartney: c'è la prova?, "Mah", n.25, settembre 2011, pp.1-4 - consultabile sul nostro sito
qui.