Siamo davvero andati sulla Luna?, "Eva", Rai Due, 7 maggio 2012
I complottisti sostengono che l'uomo non è arrivato sulla Luna nel 1969 e che lo sbarco era una messa in scena a fine di propaganda per non farsi mettere in secondo piano dall'URSS.
Vengono proposte cinque obiezioni dei complottisti e la risposta è affidata a Paolo Attivissimo.
1) Nelle foto non si vedono le stelle. Normale: la luce delle stelle è troppo fioca rispetto alla luminosità del suolo lunare illuminato dal Sole. Anche nelle foto fatte in missioni dello Space Shuttle non si vedono stelle.
2) Le ombre non sono parallele e per i complottisti è la prova che c'erano più fonti di luce, come potevano essere dei riflettori in uno studio, mentre sulla Luna doveva esserci una sola fonte, il Sole. In realtà la divergenza delle ombre è, ovviamente, dovuta alla prospettiva e alla diversa pendenza del suolo.
3) La navicella non ha prodotto crateri sul suolo lunare e le "zampe" del modulo sono pulite, senza polvere depositata su di esse. La mancanza del cratere è dovuta al fatto che la spinta prodotta è ridotta in quanto ridotta è la gravità lunare. Le zampe del modulo sono pulite perché, nell'emozione dell'arrivo, gli astronauti avevano dimenticato di spegnere i motori e l'azione di questi aveva spazzato via la polvere dalle zampe.
4) I complottisti dicono che è strano che le foto siano venute tutte a fuoco e ben inquadrate. In realtà, la Nasa ha scelto le foto venute meglio e ha mostrato quelle. Ce n'erano anche altre venute male, che si possono peraltro trovare e vedere senza problemi in internet.
5) Nella missione Apollo 17 è stato filmato il decollo del modulo dalla Luna. I complottisti obiettano: ma se gli astronauti erano a bordo, chi ha filmato? Risposta: la telecamera montata sul rover lasciato sulla Luna e azionata dalla Terra.
Attivissimo aggiunge che una prova inattaccabile che lo sbarco è avvenuto davvero è nei filmati in cui l'auto lunare si muove e la polvere cade al suolo verticalmente, mostrando che non c'è atmosfera: sulla Terra si sarebbe diffusa in sbuffi. Un effetto del genere non sarebbe stato riproducibile in studio a quei tempi. Attivissimo dice che a queste affermazioni complottiste gli astronauti reagiscono per lo più con l'indifferenza, a parte nel famoso caso in cui Buzz Aldrin, esasperato, ha tirato un pugno al complottista Bart Sibrel che lo aveva pesantemente provocato chiamandolo "coward" (vigliacco) e "liar" (bugiardo).
In studio, Eva Riccobono commenta il video del cazzotto dicendo che l'astronauta "ha fatto vedere le stelle" al complottista.
