La forza della Terra, "Voyager", Rai Due, 26 ottobre 2009
Voyager se ne va in Sardegna e dice che le antiche costruzioni in quell'isola sorgono sopra linee di forza.
Per esempio, il pozzo di Santa Cristina sarebbe un luogo dove gli uomini andavano per ricaricarsi di energia. (En passant dicono che c'è una somiglianza tra il pozzo e la grande galleria della piramide di Cheope)
Roberto Giacobbo dice che "queste energie non state ancora certificate" (ndr: notare lo strategico "ancora").
Si citano quindi le idee di Mario Aresu secondo il quale gli edifici antichi sarebbero in corrispondenza di allineamenti astronomici e di energie del suolo. La civiltà nuragica avrebbe costruito in corrispondenza a punti magnetici che per Aresu esistono e si percepiscono.
Ed ecco che compare Aresu in persona a parlare di luoghi dotati di una grande forza. (ndr: Che la forza sia con noi!
)
Si parla di rabdomanzia e radioestesia con il solito giochetto di dire: la scienza dice che sono risultati casuali, però c'è chi la pratica e gli sciamani in tutto il mondo percepiscono queste energie.
Giacobbo si muove tra le piante per raggiungere e presentarci la pietra che rasserena, la roccia della felicità e la grotta dell'aura.
Si apre una parentesi su Semën Kirlian che nel 1939 con un suo dispositivo (che dal suo nome è stato chiamato "camera Kirlian") "fotografò" un alone che sarebbe stato la fantomatica "aura".
Negli anni '50, Ernst Hartmann fondò la geobiologia dicendo che ci sono linee con 21 cm di spessore disposte secondo un reticolo con maglie da 2 metri in direzione nord-sud e da 2,5 metri in direzione est-ovest. All'incrocio delle linee longitudinali e latitudinali ci sarebbero i "nodi", pericolosi per gli uomini che si mettono sopra. Invece sarebbe sicuro l'interno dei rettangoli formati dalle linee. I gatti amerebbero molto mettersi sopra i nodi e ne diminuirebbero così gli effetti negativi. I cani invece li eviterebbero. Le piante nate sui nodi crescerebbero storte. In alcuni punti, la rete di Hartmann darebbe deformata e lì sorgerebbero importanti costruzioni umane, dai megaliti alle cattedrali gotiche.
Aresu parla di misurazioni radioestesiche.
Giulio Magli, del Politecnico di Milano, porta finalmente un po' di buon senso dicendo che le intersezioni delle linee geomagnetiche non esistono e che tutta la teoria è senza alcun fondamento. Dice che i monumenti antichi possono certamente far provare emozioni, ma questo dipende dal valore che percepiamo e non da inesistenti energie.
Giacobbo provvede a tornare nella voyagerosità dicendo che è ancora da dimostrare se esistono o no queste linee, ma di certo (ndr: per lui) gli uomini antichi usavano le "energie sottili" e conclude con un tocco new age dicendo che se gli antichi avevano un rapporto con la Terra più profondo allora si deve sperare che gli uomini di oggi ne facciano tesoro.