Psichiatria, psicologia, Scientology

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silviabianconcini
view post Posted on 17/3/2009, 20:40 by: silviabianconcini




Vorrei fare un po' di chiarezza (e sollevare un po' di domande) riguardo al tanto dibattuto tema del "noi non siamo contro gli psicologi, noi lottiamo contro gli abusi che qualcuno di loro commette". Perché a me questa affermazione lascia sempre un po' di sconcerto.

Premesso che, ovviamente, ogni cittadino ha tutti i diritti di esprimere le sue opinioni e di combattere le battaglie che ritiene opportune... vorrei fare presente che gli psicologi, tutti, qualsiasi sia la loro branca, hanno già un preciso codice deontologico a cui sottostanno, al di là dei più svariati comitati di cittadini contro gli abusi.
Lo dico perché sembra quasi che se non ci fosse l'azione meritoria di queste persone i pazienti degli psicologi sarebbero povere vittime inermi, senza alcuno strumento per proteggersi da quegli psicologi che abusassero del loro mestiere. E invece non è così: proprio perchè c'è il codice deontologico.
E' un insieme di norme comportamentali molto dettagliate, emanate dall'Ordine degli Psicologi, che ogni psicologo DEVE (non "è invitato a") rispettare, tanto che chi le infrange viene sanzionato fino, nei casi più gravi, a essere radiato dall'albo e a non potere più lavorare. Qualsiasi cittadino, se ha elementi per fare una segnalazione di sospetto abuso, può farla. Nell'Ordine degli Psicologi esiste una commissione apposita che è proprio lì per raccogliere e valutare tutte le segnalazioni che riguardano eventuali scorrettezze, dalle più lievi alle più gravi, che uno psicologo può aver commesso.

Questo fra l'altro è uno dei principali motivi per cui è meglio farsi aiutare sempre e solo da professionisti riconosciuti legalmente dallo Stato e non da sedicenti "psico-qualcosa" che davanti alla legge non esistono e possono, volendo, fare tutto e il contrario di tutto senza mai risponderne a nessuno.

Le mie domande sono queste: i vari comitati contro gli abusi sanno che esiste questo codice deontologico? Sanno che è sufficiente fare segnalazioni alla luce di questo codice per combattere ogni forma di abuso psicologico? O non lo fanno perché, magari, non si fidano degli psicologi proprio come categoria, e quindi non ritengono il codice deontologico sufficientemente tutelante? Vorrei delle risposte.

Se vi interessa leggere per intero quel che dice il codice deontologico degli psicologi, andate a questo indirizzo:
http://www.psy.it/codice_deontologico.html
Io mi limito a segnalarvi qui alcune norme che sanciscono esattamente il "no agli abusi" tanto caro ai vari comitati e gruppi e gruppetti. Ad esempio:

"Lo psicologo è consapevole della responsabilità sociale derivante dal fatto che, nell’esercizio professionale, può intervenire significativamente nella vita degli altri; pertanto deve prestare particolare attenzione ai fattori personali, sociali, organizzativi, finanziari e politici, al fine di evitare l’uso non appropriato della sua influenza, e non utilizza indebitamente la fiducia e le eventuali situazioni di dipendenza dei committenti e degli utenti destinatari della sua prestazione professionale.
Lo psicologo è responsabile dei propri atti professionali e delle loro prevedibili dirette conseguenze" (art. 3).

"Nell’esercizio della professione, lo psicologo rispetta la dignità, il diritto alla riservatezza, all’autodeterminazione ed all’autonomia di coloro che si avvalgono delle sue prestazioni; ne rispetta opinioni e credenze, astenendosi dall’imporre il suo sistema di valori; non opera discriminazioni in base a religione, etnia, nazionalità, estrazione sociale, stato socio-economico, sesso di appartenenza, orientamento sessuale, disabilità.
Lo psicologo utilizza metodi e tecniche salvaguardando tali principi, e rifiuta la sua collaborazione ad iniziative lesive degli stessi.
Quando sorgono conflitti di interesse tra l’utente e l’istituzione presso cui lo psicologo opera, quest’ultimo deve esplicitare alle parti, con chiarezza, i termini delle proprie responsabilità ed i vincoli cui è professionalmente tenuto.
In tutti i casi in cui il destinatario ed il committente dell’intervento di sostegno o di psicoterapia non coincidano, lo psicologo tutela prioritariamente il destinatario dell’intervento stesso" (art. 4).

"Lo psicologo adotta condotte non lesive per le persone di cui si occupa professionalmente" (art. 22).

"Lo psicologo non usa impropriamente gli strumenti di diagnosi e di valutazione di cui dispone" (art. 25).

Quindi?
 
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24 replies since 17/2/2009, 18:40   2704 views
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