Comunicazione ricevuta da Eleonora Artesio, assessore alla sanità della Regione Piemonte, in merito al patrocinio dato da tale ente alla campagna "Perché non accada":
CITAZIONE
Gentile Signor Rai,
come lei stesso commenta, la campagna “Perché non accada” parte dall’idea condivisibile di evitare l’abuso di prescrizioni di farmaci psicotropi nei bambini. Sull’eticità dell’obiettivo il Piemonte ha dato l’adesione, previo un coinvolgimento nella materia del Consiglio Regionale.
L’Assessorato alla Salute e Sanità della Regione Piemonte (indipendentemente dalla campagna), è consapevole e condivide lo stile di lavoro dei servizi di NPI, ovvero l’applicazione di un preciso iter diagnostico che, solo dopo la constatazione del fallimento o della scarsa efficacia degli interventi multimodali (parent training, training individuali, training, counseling alla famiglia, counseling alla scuola) messi in atto, prevede come ultima risorsa l’utilizzo del farmaco.
Cordiali saluti.
Eleonora Artesio
Per evitare fraintendimenti, la mia frase cui l'assessore fa riferimento all'inizio di questa comunicazione cominciava con "La campagna parte da un'idea condivisibile", ma proseguiva poi dicendo "ma la
sviluppa in modo, a mio (e non solo mio) parere, in una direzione meno condivisibile e anzi piuttosto pericoloso, che punta verso una delegittimazione dell'intera psicologia e psichiatria infantile".
Mi pare che questa obiezione resti valida. Comunque va notato che l'assessore precisa che, "indipendentemente dalla campagna", il suo assessorato condivide "lo stile di lavoro dei servizi di NPI" (neuropsichiatria infantile).
Si può quindi discutere sull'opportunità dell'adesione, ma certamente il Ccdu non può vantare il consenso della regione Piemonte nella sua crociata antipsichiatrica.
