Programma pluriennale 2007-09 della Regione Lombardia

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Stefano Rai
view post Posted on 12/6/2007, 16:28




Il programma triennale della Regione Lombardia (sul Burl, 1° suppl. straordinario al n.6, 6 febbraio 2007) mi lascia un po' perplesso. In particolare vorrei segnalare due punti che riguardano il personale e il software.

Personale.
A p.6 si parla del personale delle biblioteche e il programma si richiama ai profili professionali regionali del 2004 dicendo che
CITAZIONE
tale documento rappresenta per i comuni titolari del servizio di biblioteca il riferimento per la selezione del personale

Io continuo a sperare di no perché questi "profili", come ho già detto altrove, sono pessimi (vedi QUI).
Quel che poi mi sorprende è che non c'è una parola, neppure a livello di semplice esortazione, sul problema del precariato. Nemmeno quando si parla di "casi di esternalizzazione del servizio" si osa auspicare una riduzione del numero dei posti precari a vantaggio di posti a tempo indeterminato che garantiscano meglio la posizione lavorativa del bibliotecario e il servizio per il pubblico.

Software.
Nella parte sui "sistemi informativi-informatici" si elencano alcune "caratteristiche irrinunciabili", ma non c'è alcun cenno alla possibilità di sviluppare e diffondere programmi open source con distribuzione gratuita. A me sembra che questo dovrebbe ormai essere un obiettivo prioritario.
 
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view post Posted on 10/7/2007, 19:42
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Sono del tutto d'accordo con quanto ha scritto Stefano.

Aggiungo un altro punto.
A pagina 3 (prima colonna) si legge:

CITAZIONE
L'aspetto che qualifica la rete bibliotecaria lombarda è sicuramente la cooperazione e la centralizzazione dei servizi

Si parla di cooperazione e centralizzazione come se fossero due termini con uno stretto legame tra loro, al punto da utilizzare addirittura il singolare ("L'aspetto che qualifica [...] è [...]" invece che "Gli aspetti che qualificano [...] sono [...]" come sarebbe lecito aspettarsi).
In realtà logica e storia indicano semmai la direzione opposta.
Per quanto riguarda la rete delle biblioteche della provincia di Como, se la cooperazione è stata il punto forte del nostro lavoro, la centralizzazione ne è stata un grosso limite, in particolare sotto due aspetti.
- Centralizzazione delle decisioni.
Le decisioni relative alla rete provinciale delle biblioteche sono state prese dalla Provincia consultando solo i coordinatori dei sistemi bibliotecari. I comitati tecnici, composti dai bibliotecari che concretamente svolgono il lavoro nelle biblioteche, sono stati esclusi. E' chiaro che una programmazione che prenda sul serio la cooperazione (e il buon funzionamento delle biblioteche) non può prescindere da una rivalutazione dei comitati tecnici come sede delle decisioni tecniche.
- Centralizzazione della catalogazione.
La teoria che "il servizio di catalogazione [...] gestito al livello organizzativo più alto" garantisca "la massima efficienza" (uso le parole del programma triennale) è tutta da dimostrare. L'esperienza della provincia di Como sembra mostrare il contrario. Nonostante il catalogo collettivo provinciale sia attivo da tempo continua ad essere molto "sporco". La colpa non è dei catalogatori (ci tengo a precisarlo), ma resta il fatto che la cosa non funziona. Se i bibliotecari che sanno catalogare avessero la possibilità di metterci mano (cooperazione vs centralizzazione), la situazione migliorerebbe parecchio.
 
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