Storia di Drezzo

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view post Posted on 8/10/2009, 13:25
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Drezzo, Gironico, Moltrasio, Parè

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E' stato pubblicato un libro sulla storia di Drezzo, scritto da Ivo Mancini e Giorgio Castiglioni.

Qui sotto la presentazione su "Il topo di biblioteca" n.87, agosto 2009, p.2:

E’ stato pubblicato quest’anno un libro sulla storia di Drezzo. Si intitola La comunità di Drezzo nei secoli ed è opera di Ivo Mancini, studioso drezzese che in più occasione ha collaborato a iniziative delle nostre biblioteche, e di Giorgio Castiglioni, bibliotecario di Parè e Moltrasio.
Il primo capitolo (Drezzo dall’antichità ai giorni nostri) ripercorre la storia del paese, passando per la battaglia di Drezzo narrata dall’Anonimo Cumano, i consorzi medici, l’accorpamento con Parè e Cavallasca nel comune di Lieto Colle, i sindaci del paese, gli edifici religiosi e civili, le associazioni ed altro ancora. Tra i sindaci del paese, ricordiamo Remigio Frigerio, socialista, eletto nel 1920. Quando il fascismo salì al potere, Frigerio si trovò in una posizione scomoda. Il suo parere su Mussolini e sul re erano noti (le cronache dei tempi riferiscono che fu processato per “ingiurie al Capo dello Stato” e “dichiarato ineleggibile per tre anni per parole offensive alla persona del Sovrano”) e si venne pure a sapere che di nascosto aveva aiutato persone che non si sentivano al sicuro in Italia a varcare la frontiera. Nel 1923 Frigerio, legittimo sindaco di Drezzo, venne destituito. A riprova di come nei regimi dittatoriali la prepotenza si unisca spesso al ridicolo, quando Mussolini giungeva alla villa del Soldo a Cavallasca dall’amante Margherita Sarfatti, a Frigerio veniva intimato di non farsi vedere in quel paese.
Il secondo capitolo (La parrocchia dei santi Rocco e Sebastiano) presenta la storia religiosa della comunità, da quando il paese non era considerato una parrocchia a sé stante, al riconoscimento come viceparrocchia nella prima metà del XVI secolo, alla “promozione” a parrocchia nel 1752 e fino ai nostri giorni. Non mancano episodi curiosi. Nel 1607, per esempio, dopo aver rilevato l’inconveniente durante una visita pastorale, si ordinò di vietare ad un affittuario della chiesa di Santa Maria di tenere grano e paglia nella chiesa, di battere il grano nel cimitero e di farvi passare il bestiame. Nel 1767 il delegato provinciale investigò sull’elezione del parroco (la comunità di Drezzo ha rinunciato a tale diritto nel 1939), perché si era saputo che c’erano stati tentativi di influenzare il voto. Saltò fuori, tra l’altro, che un oste aveva promesso di offrire “riso e luganeghini” se avesse vinto uno dei candidati.
Si ricordano anche le confraternite, devozioni e tradizioni, i missionari drezzesi in Africa padre Luigi Gabaglio e suor Carla Curti, altri sacerdoti drezzesi che hanno svolto altrove il loro ministero. Nel XIX secolo ci fu il focoso Graziano Porlezza, parroco a Colico (e nei suoi ultimi anni a Camnago) che, oltre ad avere accesi litigi con i suoi coadiutori e con una donna del luogo (che finì in tribunale quando prese a bastonate la madre di Porlezza), pensò persino di promuovere una sorta di sommossa popolare contro i predicatori “eretici” (il vescovo fu verosimilmente più spaventato dall’idea del parroco che dal presunto pericolo dell’eresia e gli vietò categoricamente di spingere in qualunque modo la gente a commettere atti violenti).
Il terzo capitolo (Notizie dagli archivi) mostra alcuni aspetti della vita del paese: il lavoro nei campi, i mulini della valle di Chiasso Maggiore (oggi nota, appunto, come Val Mulini), il contrabbando, le malattie, la vendita del pane, alcuni episodi di cronaca nera che hanno spesso per protagonisti i fratelli Porlezza. Gli abitanti di Drezzo e dintorni non erano certamente felici delle loro imprese e, quando uno di loro fu arrestato, un drezzese commentò con favore la notizia dicendo che “sembra ora di vivere in un paradiso” e che finalmente si poteva “tranquillamente dormire” senza temere di subire furti.
Il quarto capitolo (Drezzo... nella letteratura) è un’antologia di testi legati a Drezzo: alcune poesie di don Giuseppe Butti, parroco di Drezzo dal 1823 al 1882, e di don Modesto Andreola, sacerdote di Drezzo che fu parroco a Ponna, brani tratti da libri di don Giovanni Valassina, l’attuale parroco, due passi di Oriana Fallaci che citano casi di cronaca drezzese, poesie e ricordi in dialetto di Carla Galli e Ione Stefanetti e una commedia (La sira di biroll) scritta nel dialetto locale da Carla Galli.
Il libro contiene numerose fotografie, in bianco e nero e a colori.
 
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