Secondo la dentosofia, i denti sarebbero legati al vissuto e alle relazioni personali. I problemi dei denti, dalle carie all'essere storti, sarebbero legati a traumi psicologici. Un incisivo non ben allineato sarebbe il segno di un problema con un genitore: con la madre se è nella semiarcata sinistra, con il padre se è in quella destra ("Il dente di sinistra indica il modello femminile mentre il destro è associato al maschile", si può leggere
qui). E se tra i denti c'è uno spazio, attenzione: "è qui che nascono tanti conflitti di coppia" (ancora dal sito al link precedente).
I dentosofi propongono l'uso dell'
attivatore, uno strumento in gomma che va tenuto tra i denti durante la notte e per un'ora al giorno. In questo modo si otterrebbe "una riarmonizzazione delle arcate dentali e un riequilibro del tono muscolare" e inoltre, secondo il sito citato, "il paziente pian piano si libera dai problemi dentari e dai blocchi psicologici. A livello emozionale si verificano cambiamenti nel modo di concepire e affrontare la vita".
Tali affermazioni appaiono evidentemente assurde e non si trova traccia di studi clinici che diano conferma di tali conclusioni e risultati.
Desta molte perplessità, quindi, il fatto che l'Università degli Studi di Roma Tor Vergata proponga un
corso di perfezionamento sulla dentosofia per la facoltà di medicina e chirurgia. La data prevista per l'inizio delle lezioni è il 4 marzo 2016.
Salvo Di Grazia, medico autore del blog "MedBunker", nel quale esamina e confuta le pseudomedicine sulla base del metodo scientifico, ha dedicato un articolo alla dentosofia:
Dentosofia: la vita tra i denti (1 maggio 2012).